La nostra vicina di appartamento qui in Sardegna è francese. E’ una signora bionda sulla cinquantina. Viaggia da sola. Tutte le sere si mette in veranda con un taccuino, e scrive. Si prepara uno spritz e scrive. Mi racconta anche in un italiano raffazzonato e improbabile le spiagge che ha visitato e le cose che ha mangiato. E’ sempre molto attenta ai consigli che Mattia elargisce sulla Sardegna. Ogni sera mi ripropongo di invitarla a cena nella nostra parte di veranda, poi non lo faccio.
Racconto questo perché oggi, vuoi perché i compleanni mi mettono tristezza, vuoi perché a 37 anni mi sono svegliata più saggia, ho capito una cosa. Che non si può essere social sul network a metà. Soprattutto se si è non social nella realtà. Perché prima o poi qualcuno o qualcosa ti ricorderà che non c’è privacy nemmeno con cento restrizioni e che i rapporti umani sono già tanto complessi nella realtà vera, figuriamoci in quella virtuale.
Non voglio più scaricare programmi per filtri fotografici perché i colori così siano più belli, ma non reali; non voglio più arrovellarmi il cervello chiedendomi chi scrive cosa e con quale intento; e non voglio neanche più impicciarmi di come passa le vacanze qualcuno e con chi, o peggio, farne argomento di conversazione.
Non voglio più essere social, ecco.
Da domani comprerò un taccuino e a fine giornata forse ci scriverò qualcosa, come si faceva da bambini con i diari. Comincerò a fare foto con colori veri con la mia macchina fotografica e le appenderò sulla bacheca di casa. E se avrò voglia di parlare con qualcuno parlerò con il marito, l’amico, l’amica, i vicini di ombrellone o di stanza. E con chiunque abbia voglia di ascoltarmi.
Comincio invitando a cena la signora francese.
Concludo dicendo che se funziona come per le sigarette, la terza volta è quella buona.
Ciao Facebook.
_credo che dipende sempre dall’uso che facciamo delle “cose” che, per loro natura, sono “neutre”. Comunque si, meglio sempre il reale che il virtuale.
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Mi trovi totalmente d’accordo. Molto bello questo post. E simpatica la signora francese che scrive. Sarà perché mi piace la Francia o perché rivedo me ? Buona giornata. Isabella
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Grazie mille Isabella. Buona giornata anche a te.
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Chica forse ci sono anche io…..
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Colgo a pieno il significato è lo condivido. Bene se riesci a essere coerente con questo proposito. Nella pratica io propendo per un uso corretto e consapevole.
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ah se ce ne fossero di più di persone come te al mondo…hai fatto bene!
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ho mollato FB, twitter, instagram, e altri sporadici del tutto, sto benissimo con il mio blog qui, anzi 2 blog, ma uno è dedicato . ciau
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Hai molte ragioni e una prevale su tutte, quella di fare ciò che fa stare bene. E vale nel reale come nel virtuale. La seconda ragione è non dipendere, così il mondo si rivela a noi e ci rispetta. Buon giorno a te.
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concordo pienamente
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Sono totalmente d’accordo con la mia amica Isabella, splendido post! 🙂
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