e non hai tempo.
Però ti importa.
Chè il pensiero è anche tuo.
Guardi distratto uno sguardo
e vivi in sordina un momento,
perché hai paura.
Ti lamenti
di aver scelto il banale, di non ridere più.
Di aver soffocato i sogni, gli intenti,
di essere diverso da come sei diventato.
Da come sei.
E da come saresti,
perché come saresti
saresti facile.
Basta leggere il pensiero al dritto, con
attenzione, col cuore
e a volte l’acceleratore
Scegliere il banale ridendo
vivendo momenti sordi,
E cantare a squarciagola una melodia
Che è solo nella tua testa.