La nostalgia non è per noi, è nostalgia per gli altri.
Non perché siano brutte persone, ma al contrario, sono gli altri a mancarci.
Non abbiamo mai nostalgia di noi stessi.
E gli altri non lo sanno, in generale almeno.
Per questo siamo tristi.
Non c’è nulla a cui penso del passato che se tornasse ora farebbe starmi meglio. Non una me felice che si gode un panorama stupendo, e neanche una me che adolescente ubriaca intona una canzone improbabile.
Mancano i gesti, le mani, i sorrisi, le facce attonite. Degli altri.
Questo è la nostalgia .
Una mamma che ti dice che non è giusto essere triste, perché qualcuno ti rimprovera per troppa perseveranza. O un padre che ti insegna come dipingere pedissequamente il modellino di un aereo.
Perché negli anni farai cose in modo pedissequo anche se odierai gli aerei.
Ma anche questo è un modo per essere nostalgico.
Ti manca tutto, le mani che insegnano, le bocche, che parlano, gli altri occhi di chi ti ha visto felice.
E gli occhi che ridono perché sei stato bravo.
Quelli non torneranno mai più.
La nostra nostalgia è degli altri, e negli altri un pó nostra.
Perché chi tocca, vive e crea, guarda ed esiste come chi è stato.
E chi è stato allora non muore.
Forse…
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