Il Natale è alle porte .
Ma il mio non bussa.
Non mi ricorda nulla .
Il Natale è onesto e non si traveste.
Il mio Natale sa di persone sbagliate, lavori sbagliati, intenti sgangherati e sogni mal riposti.
Il mio Natale puzza. Di cose non dette, compost da differenziare.
Come si differenzia il compost?
“Ci si fa il concime” dice mio marito.
Devo concimare le aspettative, forse.
Come con una piantina misera che stenta e non cresce, ci metti generoso il concime e cresce.
O forse no.
La mia piantina non cresce, si incurva, ingiallisce sotto i raggi del sole e poi, distratta, muore.
La mia piantina non si applica. Non impara, non sopravvive.
Come me. Che faccio sempre tutto uguale.
Dai tempi dell’asilo.
Vivo, faccio l’onesta e me la prendo in culo. Questo è.
Dice Mancuso che le piante non hanno scelta per via delle radici, non possono andarsene, e alla fine semplicemente, si adattano.
Ecco io non sono una pianta , ma mi adatto senza il conforto delle radici.
Meriterei una meravigliosa e improvvisa fotosintesi.
Questo penso .