La mia pianta bonsai ogni settimana mette nuovi getti.
Sono piccoli, verde nuovo.
Quei dettagli che esistono agli occhi solo se li cerchi .
Avanza inesorabile, indifferente al tutto.
Ha una base solida con cui me l’hanno venduta, e a discapito di essa pensavo si sarebbe infradiciata.
Ma sbagliavo.
Va da se e ce la fa.
Noi a volte no, abbiamo bisogno di conforto, di dibattere, scontrarci, stranirci e poi dormici su.
Per risolvere un problema.
Non gemmiamo, teniamo dentro le idee, lontane le soluzioni, esterniamo problemi e non troviamo la via del sole.
Mio figlio invece arriva lontano, prima con le aspettative e poi con le mani.
Dipendente e autonomo, che a volte fa spavento. Piccolo e indifeso, ma certo negli intenti.
Perdiamo la capacità adulta di raggiungere la felicità.
Che è necessaria, vicina , potente e capace anche di fiorire.
Questa capacità di fiorire la ri impari con tuo figlio, che molto ti insegna mentre costruisce l’amore per la vita.
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